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Michele

Gentile Dottoressa,

vorrei dirle che di psicologi ne ho conosciuti tanti in questi anni di carcere. Tutti a cercare di capire le ragioni del mio gesto, quello che mi ha portato a trascorrere un gran pezzo di vita in prigione. Mentre io avrei voluto solo imparare ad essere un uomo buono, almeno con i miei figli e i miei familiari. Gli unici che non mi hanno mai abbandonato. Con Lei siamo partiti da lì. Da questa mia voglia di scoprire che potevo e volevo essere e non solo chi sono stato. Anzi del passato non abbiamo mai parlato. Ora non so se sono cambiato ma di sicuro non ho più paura ma anzi provo il desiderio di relazionarmi con chi mi vuole bene, andando oltre quei rapporti di forza e di violenza che hanno condizionato la mia vita.